Imparando a vivere


Ti capitano mai periodi di grandi riflessioni?

Solitamente sono una che pensa, pensa tanto. Anche troppo. Ultimamente mi sta scoppiando il cervello. E mi sto nascondendo un po’.

Ho sempre pensato molto, ma negli ultimi anni diciamo che ho lasciato che le persone e gli eventi prendessero il sopravvento. Cercando di sopravvivere e gestire il gestibile. “E poi, cosa è successo?”, ti chiederai forse tu.

È successo che una persona è morta. E la sua morte mi ha tirato uno schiaffo notevole. Improvvisamente il tavolo si è ribaltato, ci sono stati due terremoti (letteralmente) e poi… E poi. Una cosa che sto spegnendo, ma a quanto pare vive di vita propria, perché più cerco di spegnerla e più torna. Ma ci penserò in un altro momento, poi se vuoi nei commenti mi darai un consiglio.

Ultimamente ho riguardato tante cose e le ho analizzate da altri punti di vista. Ho iniziato anche a parlare da sola, mi do consigli, mi conforto, mi ascolto. Nessuno meglio di me può sapere di cosa ho bisogno. Ho bisogno di semplicità e di persone. Vive, appassionate, passionali, creative, simili a me. 

Ho bisogno di essere accolta e apprezzata. Ho bisogno di “tu prima di tutto”. 

Ho capito che le persone hanno paura di me perché ho un lato infantile che sembra assurdo ai più. E invece secondo me sarebbe così bello starci dentro con me, non trovi? Io posso avere 18 anni e il momento dopo 35 e il momento dopo 60. Ma che problema c’è? Puoi averne paura?

Penso che difficilmente si incontrino persone come me. Non voglio fare la figa, anzi. Io mi trovo tutti i giorni un sacco di difetti e mi voglio ancora troppo poco bene. Ma sono una persona che si entusiasma. Si sorprende e ama sorprendere. Ma che problema c’è? Non è una cosa bella?

Ho capito una cosa, anche guardando le storie delle mie amiche. Quelle migliori, sono quelle che iniziano dando il peggio di sé. In cui mostri il tuo lato peggiore, in cui tiri fuori cose negative subito. Per il meglio c’è una vita. Tutti abbiamo lati negativi, se li sai subito è meglio.

E che succede se nonostante i lati negativi ti trovi e ti incastri, fai click, vedi anche il meglio dell’altro, provi emozioni forti, capisci che l’altro ne vale la pena perché ti somiglia come nessuno mai, senti che ti migliora, ti fa stare bene, puoi voltarti dall’altra parte? Tu, come fai a farlo? 

Ma forse sono io che non capisco nulla, non ho capito niente. L’esperienza più che trentennale mi dice che difficilmente mi sbaglio. Io vedo e capisco più della media di solito. A soli 12 anni ho capito che la mia famiglia mi mentiva su una cosa davvero grossa e l’ho capito da sola, facendo due più due. Ma possibile che mi inventi tutto o me lo sia inventato. Dicono di no, ma il dubbio è pur sempre una certezza e la certezza un rischio.

Mia madre dice “tutto torna e tutto si paga”. Io me so’ pagata pure i cavoli degli altri. E tu? 

Non è forse arrivato il momento di riscuotere? Di sganciare il peso? Di uccidere i pensieri?

Se lasci andare, le cose andano. Non è mai difficile come si pensa. Ma se non tenti, che cazzo ne sai?

20 pensieri riguardo “Imparando a vivere

  1. Ti capisco, soprattutto quando dici che hai bisogno di persone di un certo tipo; da un punto di vista puramente egocentrico, bramo anche quel “tu prima di tutto”, ma che parta da un’altra persona, e non da me (io, a me, ci penso, ma ho bisogno che lo faccia anche una mente e un cuore che non siano i miei).
    Anche io penso troppo: forse è un bene o forse è un male, ma credo vada a compensare chi non pensa affatto.

    1. Bisognerebbe trovare un equilibrio. Per il resto, io non ho questo particolare bisogno di una persona. Ma se proprio c’è deve venire prima di tutto e io per lui. E deve arricchirmi la vita. Ti auguro di trovare quello che cerchi. 😊

      1. “Equilibrio” è una parola che mi urta: ho bisogno di eccesso, di estremismo, di sbilanciamento.
        Chiaro che non mi accontenterei di una persona qualunque: metterei lei al primo posto, ma io vorrei essere al primo posto per lei.
        È un casino, perché tutti pensano solo a loro stessi; al massimo, ti concedono solo qualche briciola.

      2. Sono d’accordo con te. Lo sbandamento fa molta paura, ma considero che tu lo sappia bene. Mi trovi d’accordo, è che poi nello sbandamento bisogna trovarsi, accogliersi e sostenersi. Fa paura questa Vittorio, troppa. Più che l’egoismo e l’egocentrismo, quello che tu vuoi fa paura. Devi trovare qualcuno disposto ad affrontarla, in generale.

      3. Lo so.
        In generale, il pensiero “ama te stesso” è stato troppo distorto nel tempo.
        In teoria dovrebbe valere quando si tratta di essere giustamente rispettati, invece viene usato come comandamento proprio per avere il diritto di mancare di rispetto agli altri.

  2. Pensare e razionalizzare,sentire emozioni e pensare ancora..è il danno di essere persone pure e vive. Che si entusiasmano e si nutrono di emozioni,meravigliose come carezze e devastanti come schiaffi. E sei bella così,con le tue incertezze ed indecisioni,i tuoi dolori e le tue seghe mentali. Imparare a volersi bene davvero è impresa titanica e che richiede una vita intera..o forse anche due o tre o infinite. Sei un’essenza preziosa,ti leggo da pochi giorni e mi sono già innamorata. E il regalo che puoi fare a te stessa è essere generosa con te.

    1. Ti leggo da pochi e ti voglio già bene. Pensa! Grazie per le tue parole… si legge sempre il cuore in quello che scrivi. ❤ Purtroppo faccio anche paura o forse non capisco niente. Non so se lo saprò, so solo che valgo e voglio andare fino in fondo. Un abbraccio!

      1. Non fai paura.. anzi! Se qualcuno ti teme è soltanto perché non siamo tutti uguali a questo mondo e c’è gente molto superficiale. Che non può apprezzare anime come la tua. Grazie per ciò che dici riguardo ai miei scritti. Un abbraccio a te.

      2. Si certo,può darsi. Ma non siamo tutti compatibili con tutti. È ovvio sia così.

  3. “Imparando a vivere”, il titolo del tuo post….la dice tutta ma si impara a vivere giorno dopo giorno, quando le esperienze della vita ti insegnano che bisogna guardare gli eventi con un minimo di distanza di sicurezza per non esserne fagocitati per eccesso di analisi e introspezione…..Certamente bisognerebbe conoscere il tuo vissuto (ma non è questa la sede idonea).
    un caro saluto

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